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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

IN CONCLUSIONE

Giunta al termine di questo blog non mi resta che tirare le somme. Il seno artificiale è un argomento ormai conosciuto da tutti, introdotto nell'immaginario collettivo soprattutto dai media, che spesso ne promuovono il lato negativo. Ma ho cercato di analizzarlo in modo oggettivo ed imparziale, concentrandomi davvero su cosa significhi questa pratica. Si parla di artificiale quando ci si riferisce a un oggetto che sia in grado di sostituire un elemento naturale già esistente, sia per migliorarne le prestazioni, sia per esportarlo in luoghi in cui ve n'è mancanza. In questo caso il seno artificiale è posto a sostituzione di quello naturale, ma non di tutto l'apparato bensì solo della porzione di grasso che sta al suo interno, ovvero quella che ne determina le dimensioni. Perciò non si ha una vera e propria sostituzione ma un' aggiunta , un metodo per sostituire il "riempimento" di cui le donne che si considerano meno dotate sono prive.  Si parla di sos

ABBECEDARIO ILLUSTRATO

Suddividiamo i termini principali di questo blog secondo un ordine alfabetico: A NATOMICO ARTIFICIALE APPLICAZIONE C HIRURGIA COMPONENTI D IMENSIONE DONNE E LEMENTI ESTETICA F INTO FORME G OSSIP GUSCIO I MBALLAGGIO IMPERFEZIONE INTERVENTO L AVAGGIO LIPOFILLING M ASTOPLASTICA MATERIALI MODELLI N ANOTESTURIZZATA NATURALE O PERAZIONE P LASTICA PROTESI R ISCHI S ENO SILICONE STORIA T ESTURIZZAZIONE

I MODELLI

Parlando di seno artificiale non si può non parlare dei modelli a cui chi vi ricorre si ispira. Ogni donna che si sottopone all'intervento prende come esempio dei modelli femminili, molto spesso celebrità.  Mentre anni fa si parlava di misure ideali (il classico 90-60-90), ad oggi ci si è spostati verso una ricerca dell'armonia, ovvero si punta ad avere (o ottenere) un seno che sia proporzionato con il resto del corpo.  Le celebrità di oggi a cui si fa riferimento sono Irina Shayk con la sua terza coppa B, Cara Delevigne , Kate Hudson , Selena Gomez , Rihanna e così via. Questo dimostra che a livello culturale non ci siano dei veri e propri modelli fissi, ma che la bellezza cambi insieme alla società, si basti pensare alla forma delle statue del periodo classico (con il ventre tutt'altro che piatto ed il seno piccolo), delle pin-up anni '50 e delle modelle attuali. Tuttavia, se si deve trovare un canone di bellezza universale, è inevitabile pensare alla famos

CHI RICORRE A QUESTO INTERVENTO?

Coloro che ricorrono al seno artificiale sono per la maggior parte donne , mosse dal desiderio di cambiare il proprio aspetto estetico.  Ecco i motivi per cui una donna può decidere di sottoporsi ad una mastoplastica: il desiderio di essere più prosperosa; la necessità di pareggiare le dimensioni delle due mammelle; il desiderio di ripristinare cambiamenti che possono essere stati dettati dal tempo (dovuti all'età, a forti dimagrimenti, a variazioni ormonali o a gravidanza/allattamento). La minima percentuale restante è rappresentata dagli uomini che affrontano il cambiamento di sesso e desiderano assumere le fattezze femminili.

DOVE?

Secondo le indagini ISTAT condotte negli ultimi anni risulta che le nazioni in cui è più diffuso il seno artificiale sono USA (333.648 interventi), Brasile (254.214 ), Messico (85.099) e  Italia (75.225).

LA STORIA DEL SENO ARTIFICIALE

Si è iniziato a parlare di seno artificiale nel 1962 , quando Franck  Gerow e il collega Thomas Cronin effettuarono il primo intervento di mastoplastica al silicone della storia sulla trentenne Timmie Jean Lindsay . Si racconta che l'idea delle protesi mammarie sia venuta a Gerow in ospedale quando, maneggiando una sacca di sangue, si rese conto della sua consistenza.  Quello che rese la signora Lindsay favorevole a sottoporsi al primo intervento fu la proposta dei due medici, da cui si era recata per la rimozione di un tatuaggio e che le offrirono, oltre alla mastoplastica, anche di risolverle il problema delle orecchie a sventola.  Queste prime protesi erano già in silicone, furono impiantate nel '62 e mai più rimosse, senza causare problemi alla paziente. Da quel momento in poi questo tipo di intervento divenne famosissimo, soprattutto perché era nato nel periodo delle attrici formose come Marilyin Monroe e Jane Russel e delle bambole Barbie. 

GLOSSAIRE FRANCAIS

Artificiel Adj.  Qui est dû à l'art, qui est fabriqué, fait de toutes pièces; qui imite la nature, qui se substitue à elle; qui n'est pas naturel .  En parlant d'objets factices, de produits de remplacement, de réactions conditionnées. Sein     a.   Partie   antérieure  du  thorax   humain , où se  trouvent  les  mamelles . b.   Chacune  des  mamelles  de la femme. c.   Partie du corps de la femme où se développe l'enfant de la  conception  à la naissance ;  utérus . Chirurgie esthétique   La   chirurgie plastique   est la   spécialité chirurgicale   qui concerne principalement la peau et les tissus mous non viscéraux de l'organisme. Touchant toutes les régions anatomiques, excepté l'intérieur du crâne, du thorax et de l'abdomen, son champ d'action est vaste . Dans ces localisations multiples, elle traite les tumeurs, les traumatismes, les infections, les malformations et l'esthétique. Ses grands champs d'activités sont : chirurgie esthétiq

ENGLISH GLOSSARY

Breast ( /brɛst/ )  Noun. a. E ither of the two soft, protruding organs on the upper front of a woman's body which secrete milk after childbirth. b.  A person's chest, especially when regarded as the seat of the emotions. Artificial  ( /ɑːtɪˈfɪʃ(ə)l/ )  Made or produced by human beings rather than occurring naturally, especially as a copy of something natural. Plastic surgery   ( /ˈplastik ˈsərj(ə)rē/ )  The process of reconstructing or repairing parts of the body by the transfer of tissue, either in the treatment of injury or for cosmetic reasons. Breast augmentation Artificial enlargement of the breasts.  Breast  augmentation may be done by insertion of a silicone bag (prosthesis) under the breast (submammary) or under the breast and chest muscle (subpectoral), after which the bag is filled with saline solution. This prosthesis expands the breast area to give the appearance of a fuller breast (increased cup size).

GLOSSARIO ITALIANO

Ecco alcuni termini di difficile interpretazione che abbiamo incontrato nei diversi post di questo blog. Seno   s. m. [lat.  s ĭ nus -us , propr. la piega concava formata dalla veste, nella quale le donne portavano i loro figlioletti; quindi, per estens., «petto, anima, cavità, insenatura, ecc.»]. In senso proprio rientranza, avvallamento, insenatura. In partic.: spazio o solco mediano, verticalmente disposto e corrispondente in anatomia alla regione sternale, che nel petto della donna in età fertile è compreso tra le mammelle; di qui, per estens., la parte anteriore del petto umano, il torace, talora anche sinon. di  petto. Artificiale   a.  Fatto, ottenuto con arte, in contrapp. a ciò che è per natura. In partic.:  organi a .,  arti a ., denominazioni generiche di apparecchi protesici che sostituiscono strutture anatomiche, a volte per semplici esigenze estetiche , ma più spesso per supplire alle funzioni dell’organo menomato o mancante, nel qual caso si può trattar

LE INDUSTRIE PRODUTTRICI

Le industrie che si occupano della produzione di protesi mammarie sono quelle chimiche e medico-farmaceutiche , che hanno le tecnologie adeguate alla produzione di oggetti che siano adeguatamente sterilizzati e pronti all'utilizzo. Dalle industrie, il prodotto passa poi ai centri specializzati nell'impianto di protesi al seno, che sono incaricate di controllarne la provenienza e la corretta fattura.

LA STORIA DEI MATERIALI

Prima di arrivare ai materiali utilizzati oggi, ci sono state numerose sperimentazioni attraverso gli anni, che possono essere sintetizzate in tre generazioni. I GENERAZIONE La prima generazione corrisponde ai primi impianti della Dow Cornig commercializzati tra il 1963 e il 1977, che possono essere definiti con involucro spesso e superficie liscia . II GENERAZIONE La seconda generazione si riferisce agli impianti della Dow Cornig  commercializzati tra il 1972 e il 1986. Con questi era stato possibile avere involucro sottile con superficie liscia , ma i problemi non erano stati risolti del tutto. Esempi di protesi realizzate in quel periodo sono quelle con all'interno gel non coesivi, oppure altre che presentavano trasudazione dopo 12 anni dall'applicazione. III GENERAZIONE  Nel 1979 la McGhan e la Heyer-Schulte hanno introdotto per primi gli involucri con barriera al fluorosilicone, seguiti nel 1981 dalla Dow Cornig ed in seguito da tutti i principali produttori di

LE TECNOLOGIE E LE SCIENZE DI REALIZZAZIONE

La produzione della protesi mammaria richiede numerose fasi ben definite. LA SCELTA DEI MATERIALI Il silicone deve essere di altissima purezza, mentre il gel di riempimento deve essere ad alta coesività e resistente ad una pressione di rottura intorno a 50Kg/cmq, per azzerare le possibilità di fuoriuscita del gel in caso di apertura dell'involucro. Il silicone viene trattato e sottoposto a polimerizzazione per ottenere una superficie non appiccicosa e senza tracce di sottoprodotti volatili. Infine, per ottenere le opportune proprietà meccaniche e per eliminare gli eventuali residui, si può effettuare una cura termica in forno per qualche ora. IL GUSCIO La produzione del guscio , che dovrà contenere il gel della protesi mammaria, prevede l'utilizzo di modelli sui quali viene deposto il polimero. Possono essere metallici o in materiale plastico : i primi garantiscono la semplicità di estrazione del guscio, ma hanno un elevato peso; quelli in materiale plastico, (Teflon e

I RISCHI

La mastoplastica additiva è un intervento abbastanza sicuro, ma come tutte le pratiche chirurgiche ci sono rischi generici e specifici per l'intervento. Il problema principale è la contrattura capsulare , ovvero la capsula che si forma intorno alla protesi inizia a stringere l'impianto, per cui la mammella si indurisce. Il trattamento è vario e può richiedere la rimozione od incisione del tessuto peri-protesico o talora la rimozione e la sostituzione della protesi. Una piccola percentuale di pazienti può sviluppare una infezione peri-protesica , che solitamente si evidenzia dopo una settimana dall'intervento. Può accadere che si sia costretti a rimuovere la protesi anche dopo qualche mese e a sostituirla con una nuova. Raramente può accadere che l'involucro della protesi si rompa per cause imprecisate e molto raramente il paziente se ne accorge spontaneamente. Normalmente la diagnosi avviene durante la esecuzione di una ecografia o di una mammografia; solo raramente

I DATI STATISTICI

Secondo un'inchiesta pubblicata sul settimanale inglese  The Economist,  l'Italia occupa il terzo posto nella classifica dei Paesi che ricoronno alla mastoplastica additiva. Dai dati risulta che il numero di interventi effettuati in Italia nel 2016 sia pari a 820.000, più di 13 ogni mille persone. Prima in classifica è la Corea del Sud (16 interventi per mille abitanti) e la seconda è la Grecia  con 14 interventi.  Sorprendente è che l'Italia superi nazioni ben più popolose come gli Stati Uniti, che resta leader per numero di interventi (oltre 3,3 milioni) ma ha una più bassa percentuale di incidenza sulla popolazione totale, o il Giappone (12 per mille), o ancora il Brasile (11 per mille). Seguono Francia e Canada con 8 interventi, Germania 6 e Russia 2 per mille. Da quando si è iniziato a sottoporre questo intervento, nel 1997, la crescita del numero di interventi è stata del 300%.

LE DIMENSIONI

Le protesi possono avere un  diametro  variabile tra 10,5 centimetri e 17 centimetri .  Ogni  150 cc  (o grammi) il seno aumenta di una taglia, ed esistono protesi di diverso peso, dai  100 cc fino ai 700 cc  ed oltre.

LE FORME ESPRESSIVE

Fin'ora si è parlato sono in termini tecnici e scientifici, ma non vogliamo di certo trascurare l'aspetto letterario. Importante esempio di come un seno rifatto può far parte della narrazione è il libro diviso in fumetti " My beautiful Mommy ", ideato da un dottore della Florida che ha cercato un modo semplice per spiegare ai bambini piccoli i risultati della chirurgia estetica. Di seguito l'articolo de La Stampa dedicato: Di seguto il link:  http://www.lastampa.it/2008/08/05/societa/aiuto-mi-si-rifatta-la-mamma-T0xlGLpRThUSogHFHxra8I/pagina.html

LE FORME

Sono solo due le scelte possibili in merito alla forma: - la protesi rotonda ha una forma semplificata, ha solo un fronte ed un retro e quindi elimina il problema della rotazione in seguito all'intervento; - la protesi anatomica invece, oltre ad avere un fronte ed un retro, ha anche un sopra ed un sotto, il che le rende più naturali ma anche più difficili da posizionare.

SONO DISPONIBILI IN ALTRI MATERIALI?

Fin dall’introduzione del primo modello di protesi mammaria, i più svariati materiali di costruzione sono stati testati clinicamente, alla ricerca del prodotto ideale che fosse chimicamente inerte, non allergenico, non carcinogenico, resistente agli stress meccanici, impermeabile ai fluidi corporei, non irritante, producibile nelle forme desiderate ed infine sterilizzabile.  Dopo circa quaranta anni d’impiego, ad affermarsi sono state le protesi  con l'involucro esterno in silicone. Se questo è sostituibile, ad oggi, con altri materiali, il riempimento è sempre in gel di silicone e non trova materiali alternativi. Una delle possibili sostitute è la protesi nanotesturizzata , realizzata in materiale hi-tech. Questo la rende più sicura, sia perché essendo liscia al tatto risulta meno irritante, sia perché si adatta alla forma del corpo, sia perché ha al suo interno un microchip che la rende tracciabile dall'esterno. In secondo luogo c'è la protesi al poliuretano che

NELLO SPECIFICO

Ma nello specifico, come sono fatte queste protesi mammarie? Esse sono costituite da un involucro esterno in silicone e da un gel di riempimento sempre in silicone, il secondo altamente coesivo per evitare che si diffonda nell'organismo anche in seguito a rottura. La scelta del materiale è mirata all'ottenimento di una tolleranza massima da parte dell'organismo, in modo che non possa rigettare la protesi. Prima dell'impianto definitivo della protesi, nei mesi successivi all'intervento e per tutta la durata delle terapie adiuvanti, la normale procedura prevede la collocazione di un dispositivo ( espansore ), sotto il muscolo pettorale. L'espansore è un palloncino che viene progressivamente gonfiato con soluzione fisiologica allo scopo di distendere i tessuti e facilitare il successivo posizionamento della protesi vera e propria.